EDITING

L’editing è il nome dato al processo di revisione approfondita di un testo, ossia di sistemazione della struttura di un romanzo, del suo contenuto e della sua forma stilistica, al fine di farlo apparire coeso e coerente, assicurandone la solidità strutturale e la coerenza narrativa.

L’editor testuale di narrativa è il professionista che si occupa di migliorare e perfezionare la struttura, il contenuto e lo stile di un testo scritto, nonché la coerenza dell’intreccio, dei personaggi, dell’ambientazione e degli snodi narrativi, assicurandosi che il prodotto finale sia di alta qualità, allineato alla forma stilistica concordata con l’autore e adatto allo scopo per cui è stato creato.

L’editor svolge un ruolo fondamentale nella cura del contenuto di un manoscritto. I suoi compiti principali includono il controllo, la revisione e la rielaborazione del testo, senza però stravolgerne la sostanza.

In particolare, l’editor si occupa di garantire la coerenza dei personaggi in base al profilo che è stato tracciato dall’autore, di correggere eventuali scambi di battute poco realistici o troppo elaborati, di verificare la successione cronologica degli avvenimenti e dei capitoli e, infine, di suddividere il testo, in modo da rendere la lettura più piacevole e ben calibrata.

In sintesi, l’editor si impegna a rendere il testo uniforme e attrattivo per il lettore.

Il processo di revisione di un testo scritto si articola in più fasi, ciascuna con un fine peculiare e uno specifico livello di dettaglio:

1. Editing di sviluppo (o developmental editing), in coordinazione con l'autore.

Si tratta della prima fase del lavoro, che inizia con un’accurata valutazione della storia narrata, per verificarne la coerenza e l’assenza di buchi nella trama; si prosegue controllando la logicità spazio-temporale e la verosimiglianza delle informazioni incluse nel testo, riformulando frasi e periodi dello stesso.

L’editor lavora a stretto contatto con l’autore del testo, lasciandone inalterato lo stile e il significato originario, per elaborare l’idea iniziale e progettare la struttura complessiva dello scritto, fornendo all’ideatore continui feedback e supporti dettagliati su trama, personaggi, tema (in caso di narrativa) o argomentazioni principali (in caso di saggistica).

Questo rapporto è fondamentale, per assicurare che le modifiche suggerite siano in linea col progetto iniziale dell’autore, il quale è – e resta – il vero protagonista dell’opera.

Indi, determinata la struttura del manoscritto in ragione del progetto iniziale, l’editor inizia – in concerto con l’autore – la rielaborazione del testo, suggerendo eventualmente di riscriverne sezioni significative, al fine di migliorarne la struttura, il contenuto e lo stile.

La buona intesa tra editor e autore è essenziale, per ottenere un risultato finale soddisfacente e, nonostante l’ultima parola spetti sempre all’autore, è importante che quest’ultimo sia aperto alle modifiche e alle correzioni consigliate dall’editor, poiché ciò contribuirà a valorizzare il suo lavoro e a renderlo più appetibile per il pubblico.

2. Editing strutturale (o macro-editing).

Si occupa degli aspetti strutturali (trama, archi narrativi, climax, finale, sviluppo dei personaggi):

  • analizza la struttura generale del testo, inclusa la coerenza e la logica della disposizione dei contenuti;
  • esamina il manoscritto (trama, personaggi, stile e struttura), per valutarne il potenziale e determinare se esso è adatto per la pubblicazione;
  • suggerisce all’autore le eventuali modifiche alla struttura del racconto, alla trama e allo sviluppo dei personaggi, eliminando ridondanze e contenuti superflui, e procede alla riorganizzazione dei paragrafi e alla riscrittura dei periodi, per migliorare il ritmo, la coerenza, la chiarezza e la struttura della storia;
  • verifica la completezza e la pertinenza delle informazioni fornite, nonché l’adeguatezza delle argomentazioni;
  • indica e apporta le modifiche necessarie a migliorare il flusso del testo, nonché le variazioni stilistiche opportune, per adattare il tono e la voce al pubblico di riferimento;
  • esamina la transizione tra paragrafi e sezioni, per assicurare che le idee del flusso narrativo abbiano un ritmo logico e coerente.

Leditor evidenzia dunque i punti deboli della storia e agisce per calibrarli e rinforzarli adeguatamente, sempre nel rispetto del plot ideato dall’autore – che è e rimane il reale protagonista del testo stesso – e dello stile concordato con lo stesso.

Ad esempio, l’editor potrebbe suggerire l’eliminazione di un capitolo o di una scena che non contribuiscono alla trama o alla caratterizzazione dei personaggi. Oppure, potrebbe consigliare di spostare un evento o un colpo di scena in una posizione più strategica del testo, per mantenere alta la tensione narrativa. Inoltre, potrebbe suggerire modifiche ai personaggi, per rendere più incisivo il ruolo di un soggetto secondario o per far evolvere il protagonista in modo più coerente con la trama.

3. Editing stilistico (o micro-editing).

Tale tipologia di editing cura gli aspetti stilistici (dialoghi, sintassi, lessico, etc…); in altre parole, essa si focalizza sul miglioramento del tono, dello stile e della voce del testo, ottimizzandone la chiarezza, la scorrevolezza e l’impatto emotivo sul lettore.

L’editor si assicura che il tono sia appropriato per il pubblico e lo scopo del testo, e che la voce dell’autore sia coerente.

L’intervento sullo stile consiste nella correzione degli elementi stilistici, per migliorare la leggibilità e la chiarezza del testo, e presta particolare attenzione all’uso appropriato della terminologia, posto che lo stile è il “come” della narrazione, è un aspetto personale e caratteristico dell’autore, che lo aiuta a esprimere al meglio ciò che vuole comunicare.

In tal senso, il ruolo dell’editor è quello di aiutare lo scrittore a selezionare e combinare le parole in modo efficace.

L’editor provvede dunque ad affinare lo stile dell’autore, per dar ritmo alla lettura e per rendere il testo più adatto al pubblico di riferimento.

Ciò può includere la riscrittura di alcune frasi, la scelta di parole più adeguate e la correzione di errori grammaticali.

In tale àmbito, può accadere che l’editor stilistico si occupi anche della correzione di bozze, attività che spesso è demandata a un altro distinto professionista della filiera editoriale, il correttore di bozze, che individua gli errori sintattici (errata struttura della frase), quelli morfologici (errata struttura grammaticale) e quelli lessicali e semantici (termini e vocaboli usati in modo inappropriato o con significato diverso, rispetto al contesto).

4. Supervisione della produzione.

Dopo aver completato il processo di editing, l’editor potrebbe anche avere un ruolo nella supervisione delle fasi successive della produzione del libro, tra cui la scelta del titolo, la copertina e il layout.

5. Promozione del libro.

In alcuni casi, l’editor può contribuire alle strategie di promozione del libro, collaborando col team di marketing per garantire che il libro raggiunga il proprio target, ossia il pubblico di riferimento.

In sintesi, l’editor di narrativa aiuta a migliorare la struttura e la qualità del testo, supportando successivamente l’autore durante tutto il processo di pubblicazione, per rendere il contenuto professionale, corrispondente agli standard desiderati, nonché chiaro e coinvolgente, contribuendo in modo significativo al successo finale del progetto.

Un buon editor deve possedere le seguenti competenze e qualità:

attenzione ai dettagli, ossia la capacità di individuare e correggere errori minori che potrebbero sfuggire ad altri;

comprensione del pubblico, vale a dire la conoscenza delle esigenze e delle aspettative del pubblico di riferimento;

capacità di comunicazione, cioè l’abilità nel dare feedback costruttivi e nel collaborare con autori, registi o altri creativi;

creatività, ovverosia l’idoneità nel migliorare il contenuto del testo in modo innovativo e accattivante.

L'impossibilità di essere editor di sé stessi.

Spesso, gli autori si chiedono se sia possibile essere editor di sé stessi.

La risposta è NO, in quanto l’autore è emotivamente coinvolto nel proprio lavoro e tende a percepirlo come una parte di sé. Inoltre, il lungo lavoro sul testo potrebbe portare a riletture “distratte” e a una mancanza di oggettività.

Per questo motivo, la soluzione ideale è quella di affidarsi a un professionista, che possa valutare il testo con occhio critico e distaccato, garantendo così una revisione accurata e una valorizzazione del lavoro dell’autore.

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